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PD STYLE/ In Campania candidati “camorra e anticamorra insieme”: Bersani sotto accusa.

Camorra e anticamorra insieme”, ha commentato Francesco Barbato (Idv). Il Partito Democratico – incredibile ma vero – riesce a fare anche questo. Se in Campania, infatti, Bersani si è fatto lustro per la candidatura in Senato della giornalista antimafia Rosaria Capacchione, scorrendo le liste per la Camera nella stessa circoscrizione, si scopre che il Pd ha inserito anche il nome di Massimo Paolucci, ex commissario per la gestione dei rifiuti, accusato dalla stessa Capacchione di aver intavolato una vera e propria trattativa con “imprenditori in odor di mafia” proprio per la gestione dei rifiuti. Caro Pier Luigi, da che parte stai: camorra o anticamorra?

 

di Carmine Gazzanni

Il ricordo di quella giornata campale è il ricordo di una resa. Fu in quei mesi del 2003 […] che gli uomini dello Stato incontrarono la camorra. Una riunione ufficiale, con i dirigenti del commissariato di Governo, e i commissari di Governo erano Massimo Paolucci e Giulio Facchi, che scesero a patti con un gruppetto di imprenditori in odor di mafia che quei buchi avevano disponibili. […] Le discariche […] erano piuttosto illegali, e appartenevano a Cipriano Chianese, a Gaetano Vassallo, a Elio e Generoso Roma: nomi di uomini poi diventati assai noti alle cronache giudiziarie che trattavano di ecomafia”.

Lo stralcio dell’articolo pubblicato su Il Mattino il 20 novembre 2011 parla chiaro. In quella giornata fu definitivamente segnato il destino di quei territori. A segnarlo un accordo tra pezzi dello Stato e la camorra per la gestione dei rifiuti nel 2003.

Ma chi scriveva quell’articolo? La giornalista Rosaria Capacchione, da sempre attenta agli interessi malavitosi, soprattutto quelli legati, appunto, alla gestione dei rifiuti. Cosa che, peraltro, l’ha portata a dover vivere sottoscorta per le pesanti minacce di morte ricevute dai Casalesi. Quello della Capacchione, insomma, fu un articolo-cult in cui si parlava dell’esistenza di una vera e propria trattativa sui rifiuti tra Stato e Casalesi.

Bene ha fatto, allora, il Partito Democratico a candidarla come capolista per il Senato in Campania. Un segnale forte, si penserà, dato da Bersani & co: bisogna stare dalla parte dell’anticamorra. Senza se e senza ma.

Bene. O forse no? Il dubbio, infatti, viene. O i democratici sono affetti dal disturbo della doppia personalità o agiscono senza pensare. Riprendiamo lo stralcio dell’articolo della Capacchione: si parla, come detto, di “una riunione ufficiale” tra “imprenditori in odor di mafia” e “commissari di Governo” quali “Massimo Paolucci” e “Giulio Facchi”.

Ebbene, scorrendo i candidati che Bersani ha deciso di presentare in Campania si scopre l’incredibile:  nella lista dei democratici per la Camera spunta proprio il nome di Massimo Paolucci. Insomma, i democratici hanno candidato sagacemente camorra e anticamorra insieme.

Così, per non scontentare nessuno.

Il controsenso è assurdo. Immaginiamo si chiedesse a Bersani cosa pensi della Capacchione e, soprattutto, di quanto scritto in quell’articolo di novembre 2011. Come e cosa potrebbe rispondere? E immaginiamo di porre la stessa domanda all’autorevole giornalista antimafia. Cosa potrebbe rispondere sulla candidatura di Paolucci? Domande, queste, che verosimilmente non avranno mai risposta. Meglio tacere. Il rischio è quello di dover fare figuracce. Pesanti.