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PIANA DEI MULINI/ Di Giacomo: “Non condivido il trasformismo di Iorio e non ho paura di pagare in prima persona”

Piana dei Mulini ventiquattro ore dopo. Il grande assente dalla kermesse di ieri sera voluta dal presidente della Regione Michele Iorio ha rotto il silenzio. E lo ha fatto con parole che poco lasciano all’immaginazione. Tutti infatti si erano chiesti dove fosse il coordinatore regionale del Pdl Ulisse Di Giacomo, mentre nel frattempo, tra gli amici di Iorio, si potevano ascoltare le notizie più disparate. Noi dell’infiltrato.it abbiamo cercato di contattarlo la sera prima dell’incontro e stamattina. Ma nulla da fare, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Poi, in serata il fulmine a ciel sereno (o più o meno sereno)…

di Viviana Pizzi

Ieri il palcoscenico: e Ulisse Di Giacomo non c’era. Qualcuno, come il dirigente dello Zuccherificio Domenico Porfido, ha anche urlato dal palco: “dagli al traditore”. I riferimenti a Di Giacomo e Vitagliano sembravano quasi scontati. Erano loro i due big che mancavano. Nella mattinata di oggi abbiamo ritentato l’assalto. Questa volta abbiamo raggiunto telefonicamente il senatore. Ma ci aveva invitato a chiedergli tutto tranne che dell’assenza a Piana dei Mulini.

Evidentemente non aveva ancora pensato a cosa dire alla stampa.

Il tempo di radunare le idee ed ecco che arrivano le dichiarazioni ufficiali. Che danno il senso di quella che ormai sembrerebbe la notizia della calda estate politica molisana: la spaccatura tra il presidente Michele Iorio e il senatore Ulisse Di Giacomo, alleati di sempre.

Le parole del coordinatore regionale del Pdl sono di fuoco come le temperature meteorologiche che ci ha regalato in questi giorni il tanto odiato Caronte.  Con molta probabilità non ha gradito quelle del presidente Iorio in cui mette la fedeltà al bene del Molise proprio davanti a quella per il partito di appartenenza. Che ha regalato al governatore, dopo aver voltato le spalle al centrosinistra, dieci anni di dominio assoluto proprio in quel Molise che ora vuole salvare.

Questo l’incipit di Di Giacomo: “Martedì ero a Roma, in Senato,  come mio dovere. Ma anche se mi fossi trovato in Molise, non sarei andato comunque alla Piana dei Mulini. Non sarei andato perchè in politica , come nella vita, ci vuole coerenza. E coerenza vuole dire   comportarsi  oggi  come  ci si e’ comportati negli ultimi 10  anni”.

Il senatore Di Giacomo non ha condiviso il colpo di teatro che ha trasformato lo Iorio in giacca e cravatta di Piana dei Mulini 2006 in quello con la Polo blu di ieri. Niente di più, niente di  meno. 

 Parlo anche a costo di pagare in prima persona – ha continuato Di Giacomo – ma pagare di persona e’ diventata una pratica poco frequente, anzi rarissima: meglio far pagare a qualcun altro. Mi assumo completamente, com’e’ nel mio costume, la responsabilità’ della scelta fatta, che è in linea con i miei convincimenti e soprattutto con gli interessi del partito di cui sono responsabile in Molise.
Respingo al mittente  gratuite illazioni e false accuse,  come pure , per mia educazione, non vengo  neanche sfiorato da eventuali e malcelate  ritorsioni
”. 

Ulisse Di Giacomo continuerà a lavorare come ha sempre fatto per il Molise. Senza trasformismi di sorta ma nell’interesse di  tutti i cittadini.

Ma non ha dichiarato la stessa cosa anche il presidente della Regione Michele Iorio? Non ha detto prima il Molise? Allora il nostro convincimento è quello che la causa della rottura tra Iorio e Di Giacomo potrebbe risiedere nei metodi usati per risolvere la crisi di popolarità che è iniziata, per il centrodestra, il 16 e 17 ottobre 2011. Quando alle elezioni regionali in molti hanno scelto di cambiare e votare per Paolo Di Laura Frattura. Novecentoquarantotto voti di differenza sono pochi per chi ha governato per dieci anni. Che bisogna fare?

Per Di Giacomo non va rinnegato il passato e, prima di incontrare i cittadini bisogna ascoltare i partiti, artefici dei successi elettorali degli ultimi dieci anni.  Gli stessi che sia alle regionali che alle Comunali di Isernia hanno avuto più voti dei candidati alla carica di presidente o di sindaco.

Penso sia indispensabile – ha concluso Di Giacomo – un bagno di umiltà’ da parte di tutti, ad evitare che la prossima riunione di maggioranza si svolga sul pianoro di Campitello Matese o sulla spiaggia di Petacciato……”

Le idee di Di Giacomo sono chiarissime. Ora non resta che vedere, in questa caldissima estate politica, se la spunterà la linea trasformista di Iorio o quella tradizionalista di Di Giacomo.