IORIO CONDANNATO/ Tutti i processi a carico del Presidente e dei suoi compari
di Alessandro Corroppoli
Oramai è guerra aperta anche nel centrodestra molisano, dove il Pdl è dilaniato da correnti interne e da fazioni che non si nascondono più. “Lavoriamo contro Iorio“, si lascia sfuggire un consigliere regionale di maggioranza. Troppi i processi a carico del Governatore, troppe le imposizioni e troppo pochi gli avanzi gettati ai suoi (ex) sodali. E poi c’è il problema del Partito degli Onesti, che il neo segretario nazionale del partito, Angelino Alfano, vuole costruire: partendo da Michele Iorio, si chiedono in Molise? Ecco uno speciale su “Tutti i processi del Presidente”.
Attualmente, due sono i processi in corso a carico del governatore Iorio e dei suoi compari. Partiamo da “Bain&Co”: unico imputato per abuso d’ufficio. Il governatore avrebbe favorito la società nella quale lavorava il figlio per l’ottenimento di due consulenze, una in campo sanitario per la creazione dell’Asrem e l’altra per le infrastrutture interregionali su uno studio di fattibilità dell’autostrada Termoli – San Vittore. La stessa autostrada che ad ogni consultazione, come un mantra da ripetere, verrà finanziata. Pochi mesi fa l’ennesimo annuncio: svariate centinaia di milioni di euro per la realizazzione della bretella promessi dal governo nazionale (la solita bufala?). Sentenza di primo grado ieri: condannato.
Altro giro, altro processo: “Turbogas di Termoli”. Abuso d’ufficio e falso ideologico per la costruzione della centrale turbogas di Termoli. Coimputati l’assessore regionale Gianfranco Vitagliano e i dirigenti di Sorgenia. Prossima udienza a marzo, probabile sentenza ad aprile.
Poi abbiamo il capitolo delle indagini penali in corso.
Caso Huscher: chiesto il rinvio a giudizio. Il governatore è indagato insieme Cristiano Huscher, Sergio Florio e Luca Iorio per abuso d’ufficio, in quanto – secondo l’accusa – avrebbe assunto il luminare di chirurgia, senza bando pubblico, per fargli fare il primario dell’ospedale Veneziale d’Isernia. Inchiesta i cui reati risalgono al 2005. Prescizione quasi al 100%.
Zuccherificio del Molise: indagini concluse. “I reati contestati, a vario titolo, sono l’abuso d’ufficio, la truffa, il falso materiale e la ricettazione. L’inchiesta riguarda le attività e i passaggi di proprietà dello Zuccherificio.” Per questi reati sono indagate 17 persone, tra cui il presidente dello stabilimento saccarifero Domenico Porfido, il sindaco di Petacciato Gabriele La Palombara, che all’epoca dei fatti era consigliere d’amministrazione in rappresentanza della parte pubblica, il Governatore Iorio, oltre a diversi assessori regionali – tra cui l’immancabile scudiero Gianfranco Vitagliano – presenti al momento di votare le delibere che hanno preparato il terreno per la cessione delle quote e la ricapitilizzazione dello stabilimento nel 2008.
Termoli Jet: inchiesta trasferita da Larino a Campobasso e conclusasi dopo sei anni. Truffa, abuso d’ufficio e falso ideologico. Oltre al governatore Iorio sono indagati i componenti della Giunta regionale in carica nel 2005 ovvero Antonio Chieffo, Gianfranco Vitagliano, Rosario De Matteis (attuale Presidente della Provincia di Campobasso), Filoteo Di Sandro, Michele Picciano, che firmò la delibera n. 297 per il finanziamento d’acquisto del mezzo navale Termoli Jet per un’ammontare di 7 milioni e 791 mila euro in favore del gruppo Larivera che gestiva i viaggi turistici con la Croazia, l’imprenditore termolese Giuseppe Larivera, Paolo Larivera, Sergio Rago e il funzionario della Regione Molise Domenico Pollice.
Terremoto, ricostruzione e articolo 15: il sostituto procuratore Fabio Papa ha chiesto la proroga delle indagini. Al momento non si conoscono tutti i capi d’imputazione. Si ipotizza abuso d’uffcio. Pochi giorni fa l’ulteriore annuncio, da parte di Michle Iorio, di fondi da parte del governo nazionale a favore della ricostruzione.
Black Hole: stralcio dell’inchiesta principale passata dal giudice di Larino a Campobasso. Abuso d’ufficio legato alla gestione della malasanità bassomolisana. Il 2 febbrario 2006, per questa indagine voluta dal pm Nicola Magrone,sono stati decapitati i vertici della sanità bassomolisana. Coinvolto anche l’ex parlamentare (e candidato alle prossime elezioni regionali per i Liberal Democratici) Remo Di Giandomenico, cognato del candidato presidente alle primarie del centrosinsitra Antonio D’Ambrosio, insieme a sua moglie Patrizia de Palma.
Infrastrutture per la rete radio del Servizio civile: indagine delicatissima di cui non si conoscono ancora i capi d’imputazione e che non è stata ancora conclusa.
Ma è anche la Procura di Larino a portare avanti alcune delicatissime indagini in cui – immancabilmente – viene fuori il nome del Presidente (degli Onesti), Michele Iorio.
Black Hole: dall’associazione a delinquere al falso in atti pubblici. 117 reati e 112 indagati per il malaffare della sanità in bassomolise. Inchiesta trasferita a Bari. Ancora non è stata fissata ancora l’udienza preliminare.
Imam Molise: abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa. Fatture gonfiate, mancata rispondenza tra rendicondazione finanziaria e gli strumenti effettivamente acquistati, assunzioni senza ricorso a concorsi di evidenza pubblica). L’udienza preliminare era fissata per il 2 febbrario 2012, ma è stata ancora rinviata. Oltre a Michele Iorio risultano indagati Gaetano Venditti, fondatore e presidente (fino a qualche settimana fa) dell’IMAM e marito della deputata Pdl Sabrina De Camillis, il sindaco di Larino Guglielmo Giardino e il segretario comunale del centro frentano Fernando Rossi. Gli altri tre sono operatori economici che risultano fornitori dell’INAM.
Open gates: reati di natura ambientale, corruzione, concussione, atti falsi, favoreggiamento. Violazioni ambientali e irregolarità nel controllo e nelle analisi dei rifiuti smaltiti del depuratore del COSIB. Indagine culminata il 6 dicembre 2010, a Termoli, con l’arresto del presidente del Consorzio Industriale della Valle del Biferno, Antonio Del Torto. Questo l’elenco completo degli indagati e delle persone coinvolte. Il Governatore Iorio? Nessun dubbio, indagato anche qui.
Da questa breve ma significativa ricostruzione possiamo notare come non solo il Presidente Michele Iorio ma anche tanti dei compari che dal 2001 ad oggi lo hanno sostenuto nelle sue imprese non sono assolutamente presentabili in un futuro Partito degli Onesti.
Eppure le conseguenze politiche delle indagini in corso, dei tanti processi, delle contestazioni pubbliche, potrebbero arrivare prima del previsto. Farebbe bene a guardarsi attorno, il Governatore, perchè alcuni dei suoi fedelissimi lo stanno abbandonando senza, però, rivelare le loro intenzioni alla luce del sole. I dissidenti si sono trasformati in franchi tiratori e l’aria che tira, per il Presidente, non è affatto delle migliori.