Insulti e offese al Congresso provinciale di SEL Isernia
Ci siamo infiltrati al Congresso provinciale di SEL Isernia: i duellanti Sorbo e Natalini si battono tra proposte, insulti e offese. Tutto il resoconto di un congresso-fiume durato ben 10 ore.
E’ stato un congresso molto movimentato quello di ieri di “Sinistra Ecologia e Libertà”, al termine del quale sono stati eletti i membri del comitato provinciale di Isernia. Per capire quanto animato sia stato basta dire questo: il congresso è durato ben dieci ore; si è aperto alle due e si è concluso soltanto in tarda serata con la votazione e la seguente proclamazione degli eletti. Ben dieci ore di congresso, dunque, tra interventi di ospiti e iscritti al partito, proposte, applausi. Ma anche offese ed insulti.
Ma partiamo da principio. C’è da dire, infatti, che all’interno del partito da poco nato in Molise, già si respirava una cattiva aria per via di alcune divisioni interne. Due i filoni che con il tempo si sono venuti a creare: uno facente capo al consigliere provinciale Antonio Sorbo; l’altro guidato, per così dire, dall’attuale portavoce regionale Mauro Natalini.
I ben informati dicono che Antonio Sorbo, essendo stato secondo molti l’artefice di un grande risultato per SEL in Molise (7% alle provinciali di Isernia), auspicava ad un ruolo di primissimo piano sulla scena politica regionale. Ma sappiamo com’è andata a finire: alla fine a diventare portavoce regionale è stato proprio Natalini. Da allora continue diatribe, reciproche sconfessioni tra i due, sempre più distanti da un possibile e, a questo punto credibile, accordo.
La questione, ben presto, si è spostata sull’ambito provinciale. Pomo della discordia questa volta la nomina a portavoce provinciale di Isernia di Patrizia Carnevale, rifiutata da Sorbo perché sarebbe stata illegittima (impuntando i piedi, minacciò anche di rivolgersi direttamente al partito nazionale), in quanto lui stesso aveva ricevuto la stessa nomina dal comitato che si era riunito il 30 marzo (mentre la Carnevale è stata nominata il 28 luglio). Si potrebbe pensare ad un’assurdità ed invece nulla di tutto questo: potremmo definire la prima nomina di Sorbo soltanto “provvisoria” ed “ufficiosa” in quanto ancora non nasceva ufficialmente un comitato provinciale, convocato per la prima volta proprio il 28 luglio, giorno della nomina – anche questa ufficiale – di Patrizia Carnevale.
Insomma, il clima già era molto rovente prima del congresso stesso. E con il congresso non ha fatto che surriscaldarsi ulteriormente. Un vero e proprio congresso fiume che sin dall’inizio ha lanciato segni di avvertimento sul tono che avrebbe contraddistinto la seduta. A “fronteggiarsi”, infatti, anche a livello provinciale due filoni: i “sorbiani” da una parte e dall’altra un movimento di giovani che può contare sull’appoggio e l’esperienza di grandi “esperti” della politica regionale (la stessa Patrizia Carnevale, ma anche Giuseppe Galasso). Molte voci, inoltre, dicono, confermano, sottolineano che già da tempo il consigliere provinciale abbia tentato di estromettere i “piccoli” facendo tesserare persone a lui fedeli.
Ci sono stati, infatti, tesseramenti quantomeno particolari: dagli elenchi dei tesserati, infatti, risultano iscritti almeno 25/30 persone nate tra il 1922 ed il 1938 sull’area di Venafro. Non che non si possa fare politica a questa età chiaramente, ma dubbi (che lasciamo interpretare al lettore) rimangono. Senza contare, poi, che per stessa ammissione di alcuni degli alti componenti CGIL, c’è stato un tesseramento “un po’ forzato” di cassaintegrati ad una riunione di alcune settimane fa.
Nonostante tali questioni abbastanza insolite, durante il congresso i sorbiani hanno cercato comunque di estromettere il filone avverso. Basti pensare, ad esempio, che già nella composizione degli organismi di funzionamento del congresso e delle commissioni, Sorbo ed i suoi non hanno inserito quelle che si pensava fossero le minoranze (e il condizionale qui è più che d’obbligo). Insomma, si è continuato sulla linea di esclusione ed estromissione di coloro che avrebbero potuto infastidire la “scalata” di Antonio Sorbo.
Esrtromissione e non solo. In questo periodo – non solo dunque durante l’appuntamento di ieri – si sono susseguite offese ed insulti diretti ai giovani vendoliani: “non si contano le offese e le aggressioni verbali che abbiamo subito”, ci dice Giuseppe Iglieri. Da “pagliacci” fino a “mammocci” (per inciso: molti di coloro che hanno lanciato questi improperi sono docenti medi e superiori); “io in persona sono stato definito truffatore”, ci rivela ancora Iglieri, uno certamente dei più bersagliati. “Una ragazza è stata minacciata con frasi del tipo: attenta che quando incontri uno nato male come me finisce male”. E poi “zozzoni”, “vi porto il biberon”, senza contare gli svariati insulti alla madre di Natalini. Ma lasciamo commentare anche questo ai lettori.
Il momento più alto e più teso, tuttavia, è stato certamente quando si sono seguiti due dei discorsi più attesi della giornata, quello di Antonio Sorbo e poi quello dello stesso Giuseppe Iglieri, i quali, in pratica, hanno illustrato i loro distinti programmi. Prima di chiudere gli interventi ancora spazio per una proposta, un accordo che, in pratica, garantisse coesione tra maggioranza e minoranza: “noi prendevamo la maggioranza nel congresso provinciale – ci dice Iglieri – e noi lasciavamo a loro la maggioranza dei delegati da eleggere al congresso regionale e nazionale e addirittura nella commissione di garanzia (pur avendo i numeri) ed invece non hanno accettato convinti di essere maggioranza e i voti, invece, parlano chiaro”.
Ed infatti è vero. Arriva il momento delle votazioni e a sorpresa la maggioranza dei membri eletti al comitato provinciale (8 su 15) appartengono proprio a quel filone giovane, nuovo, diverso.
Ecco come sono andate le votazioni (gli eletti sono divisi tra “maggioranza” e “minoranza”):
Iglieri Giuseppe 56
Carnevale Patrizia 55
Ferri Sara 47
Lucchetti Paola 49
Cefalogli Fernando 44
Galasso Giuseppe 46
Petrino Donatella 40
Carugno Fernanda 41
Sorbo Antonio 55
Caranci Cosmo 52
Cuzzone Marcello 48
Imposimato Maria 46
Pediconi Paola 42
Garzia Luigi 37
Lauria 36
Ed ora l’appuntamento è per il prossimo fine settimana a Firenze per il congresso nazionale. Intanto si attendono novità nel Molise; per ora possiamo solo dire che pare che il clima sia rimasto ancora incandescente e quindi, probabilmente, ne vedremo ancora delle belle.
Per il momento non possiamo far altro che augurare buon lavoro a tutti i membri del comitato provinciale, da Carnevale fino a Sorbo. Ma un grosso in bocca al lupo va ai giovani, a coloro che hanno osato, hanno resistito e alla fine sono stai premiati: anche se ancora con il “biberon” sono vulcani di idee. I politici – quelli vecchi, atavici, senza biberon, ma casomai col pannolone – sono avvisati.
Ora, però, tocca ricomporre le divisioni. Partire con il piede sbagliato (sarebbe impossibile dire il contrario) non vuol dire necessariamente cadere! In bocca al lupo!