COLLETTI BIANCHI/ In manette Elvio Carugno, dirigente della Regione Molise: soldi pubblici all’amante venezuelana
Probabilmente sarebbe dovuto finire in carcere già qualche giorno, fa per le accuse ricevute nell’inchiesta sullo Zuccherificio del Molise, ma il gip Rinaldi lo graziò, insieme a Remo Perna. E ora, a soli cinque giorni di distanza, Elvio Carugno finisce dentro davvero. Per peculato. Secondo il pm Papa e il gip Rinaldi avrebbe sottratto 300mila euro dalle casse dell’assessorato alle attività produttive per utilizzarli a scopo personale, soprattutto – pare – per soddisfare i bisogni dell’amante venezuelana.
di Viviana Pizzi
Le indagini sono state portate avanti ancora una volta dal pubblico ministero Fabio Papa. Anche il gip che se ne è occupato è lo stesso della Zuccheropoli: Libera Rosaria Rinaldi.
Elvio Carugno, 64enne, Dirigente della Regione Molise, è stato tratto in arresto dai militari del Gico di Campobasso nella mattinata di oggi. Il Funzionario lavorava nel comparto delle “Attività Produttive” ed era responsabile anche di un Organismo satellite della Regione Molise, del quale aveva la disponibilità di conti correnti e carte di credito.
Una facoltà, potenzialmente destinata al raggiungimento degli specifici scopi istituzionali in capo all’Organismo, SPRINT Molise, in materia di sviluppo delle imprese locali e proiezione delle stesse sui mercati internazionali. L’utilizzo dei conti correnti veniva però fatto per altri scopi. Davvero singolare e personalissimo.
Duecentonovemila euro i fondi distratti per l’ acquisto di gioielli, vacanze, prelievi in contante, spese per alberghi e ristoranti, fino all’acquisto di beni presso centri commerciali del Capoluogo, al fine di soddisfare le quotidiane necessità familiari e di amanti che vivevano in Venezuela. Le operazioni della finanza sono state supportato da perquisizioni presso uffici ed abitazioni con conseguenti sequestri ed acquisizioni documentali e contabili.
Le indagini sono tuttora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi nel breve-medio termine, sulla scorta della molteplice documentazione acquisita agli atti del contesto investigativo. L’ordinanza di custodia cautelare del gip Rinaldi è lunga 19 pagine e non è in nessun modo collegata con quanto avvenuto all’interno dello Zuccherificio. L’avvocato difensore Antonello Veneziano sta lavorando in queste ore sulla richiesta d’arresto del giudice per le indagini preliminari, che potrebbe decidere di interrogare l’arrestato comunque prima di Pasqua. L’alto dirigente regionale non ha altre inchieste aperte a parte questa e quella dello Zuccherificio del Molise. Ma il tintinnio di manette ha fatto ugualmente molto rumore all’interno dei palazzi della Regione Molise, dove Carugno è ben conosciuto e ben frequentato.
Per ora l’avvocato non parla di misure alternative, anche se nel frattempo il giudice Rinaldi deve prendere un’altra importante decisione nei suoi confronti: dare o meno l’interdizione dal lavoro per sei mesi in seguito all’accusa di aggiotaggio che ha ricevuto all’interno dell’inchiesta sull’acquisto da parte della famiglia Perna delle quote private dello stabilimento saccarifero. Un provvedimento che, almeno per lui, diventa alquanto secondario alla richiesta d’arresto.