La Bomba Zar (Tsar Bomba o RDS-220) è stata la più potente bomba all’idrogeno sperimentata dall’uomo.
La bomba, il cui nome in codice era Big Ivan, fu progettata in Unione Sovietica da un gruppo di fisici capeggiati da Andrej Sacharov tra luglio e fine ottobre del 1961.
L’energia che avrebbe dovuto liberare, stando alla fase progettuale, doveva essere di 100 Mt, cioè circa 420 PJ, ma per il test venne utilizzata una versione depotenziata da 50 Mt (o 57 a seconda delle stime effettuate in passato, corrispondenti a 238,5 PJ).
Una Guerra Fredda a colpi di test nucleari
La bomba fu sganciata il 30 ottobre 1961 alle ore 11:32 (secondo il fuso orario di Mosca) nella baia di Mitjušicha, sull’isola di Novaja Zemlja a nord del circolo polare artico.
Fu fatta esplodere a 4.000 metri dal suolo (4.200 dal mare) e, dopo un lampo molto intenso di luce, si generò una palla di fuoco che si espanse fino a un diametro di quasi 8 chilometri: si avvicinò al suolo per poi risalire e raggiungere l’altitudine alla quale il Tu-95 si era trovato al momento del rilascio dell’ordigno.
Nel frattempo iniziò a sollevarsi il fungo, mentre l’onda d’urto iniziò a propagarsi circolarmente.
La pressione dello scoppio raggiunse un picco di circa 21 bar (300 psi), sei volte quella di Hiroshima, e il “fungo” causato raggiunse l’altezza di 64 chilometri.
Nonostante il cielo fosse nuvoloso, il lampo venne visto a 1.000 chilometri di distanza.
Uno dei testimoni riferì di aver percepito l’abbagliamento (anche attraverso gli occhiali protettivi) e il surriscaldamento della pelle alla distanza di 270 km.
L’onda d’urto venne registrata nell’insediamento di Dikson a 700 km, mentre vennero danneggiate le imposte in legno delle case sino a 900 km dall’ipocentro fino in Finlandia.
Tutti gli edifici presenti sull’isola di Severnyj, realizzati in mattoni e legno, situati a 55 km di distanza dall’impatto vennero completamente distrutti.
In alcuni distretti posti a centinaia di chilometri, le case in legno vennero rase al suolo, mentre quelle in pietra persero il tetto, le finestre e le porte.
Le radiazioni prodotte ionizzarono l’aria e interruppero le comunicazioni radio per quasi un’ora.
Un Eroe sovietico
Il pilota del Tupolev diede immediatamente l’informazione che l’esplosione era avvenuta al comando situato nella penisola di Kola, ma successivamente, non potendo più comunicare, i progettisti non poterono sapere alcuna informazione sull’esito del test per 40 minuti.
Solo quando il contatto radio con la base di Novaja Zemlja venne ristabilito i fisici poterono chiedere informazioni sulla quota della nube e capire che tutto era andato come previsto.
Durnovtsev fu promosso al grado di tenente colonnello ed insignito del titolo di Eroe dell’Unione Sovietica per il suo comportamento durante la missione.
L‘onda sismica generata dall’esplosione fece tre volte il giro della Terra.
Nonostante l’esplosione fosse stata innescata nell’atmosfera, l’U.S. Geological Survey misurò una magnitudo sismica compresa tra 5,0 e 5,25 con un’onda d’urto propagata e percepita in tutto il mondo.