In questo video censurato dalla stragrande maggioranza dei media internazionali, compresi quelli italiani, Vladimir Putin compie un gesto di incredibile umanità verso il suo popolo. Ecco le immagini di un grande Presidente.
Vladimir Putin viene messo a conoscenza del fatto che migliaia di operai non ricevono lo stipendio da mesi.
Stanno per essere licenziati e la fabbrica rischia la chiusura da parte di quegli stessi dirigenti che ne avevano tratto profitti milionari.
A quel punto il Presidente della Russia affronta la situazione di petto e arriva a minacciare gli oligarchi:
“Con voi o senza di voi risolveremo questa situazione.”
La scena si svolge a Pikalëvo, nella Russia nord occidentale, dove ha sede la fabbrica Allumina, vero e proprio fiore all’occhiello dell’industria sovietica.
Il crollo dell’Urss non l’aveva scalfita. Anzi. Era diventata preda dei business di tre oligarchi. Che si spartirono la fabbrica “madre”, spezzandola in tre pezzi: la Pikaliovo Glinoziom leader della produzione di allumina (ossido di alluminio), la BazelCement e l’azienda chimica Metakhim.
Poi, hanno cominciato a litigare fra di loro. Uno voleva mangiare l’altro.
PUTIN, UN GRANDE PRESIDENTE
Infine, è arrivato lui.
Giubbottino chiaro, blue jeans, camicia sportiva. Ha il viso dei giorni cattivi. Ha convocato i padroni delle tre società. Li ha obbligati a pagare gli stipendi arretrati entro la giornata, spendendo il prestito della Sberbank da lui autorizzato a questa sola condizione.
È furioso con Oleg Deripaska, l’oligarca padrone della Pikalevo Glinoziom, che secondo gli operai avrebbe avuto un comportamento da “Opa ostile” nei confronti della BazelCement.
“Avete preso in ostaggio gli operai di questa fabbrica con la vostra ambizione, incompetenza e pura avidità. Ci sono migliaia di vite, è assolutamente inaccettabile.”
Le parole di Putin risuonano nella sala come una vera e propria minaccia nei confronti degli oligarchi presenti.
“Correvate intorno come scarafaggi quando ho detto che stavo arrivando.”
A quel punto obbliga Deripaska ad alzarsi e a firmare l’accordo, davanti ai suoi occhi.
Gli operai sono in attesa, fremono, confidano nel loro leader:
“Per fortuna, è arrivato.”
La replica di Putin non si fa attendere e chiarisce definitivamente il loro futuro e quello delle loro famiglie:
“Avrete di nuovo il lavoro.”
Poche ma efficaci parole. Perché non si scherza con lo Zar del Terzo Millennio.