Dalla sicurezza informatica alle criptovalute: Che sta combinando Norton?
Recentemente il colosso per la sicurezza informatica Norton, azienda americana facente parte di un conglomerato degno delle Fortune 500, è finito all’interno di un tornado di chiacchiere a causa di un simpatico programma per il mining delle criptovalute inserito all’interno della sua suite di sicurezza a 360° gradi.
Il programma stesso era stato ufficialmente annunciato dalla compagnia durante Giugno 2021 ma era stato mal recepito all’epoca e la sua effettiva introduzione all’interno della suite di sicurezza ha fatto poco piacere agli utenti. Norton, di per sé, sostiene il che il miner sia sicuro ed affidabile ma il problema non sembra essere relativo alla qualità del programma quanto riguardo la meccanica con cui esso è stato inserito all’interno delle suite di programmi.
In maniera non dissimile dai programmi che si installano facendo clic sui pop-up (gli stessi con scritte altisonanti tipo “clicca qui ora” o “fai clic per vincere questo telefono”) il miner è il sintomo di quando una pratica poco apprezzata viene sdoganata direttamente dalle aziende.
Cosa sappiamo su Norton Crypto
Le impostazioni base della suite di sicurezza di Norton disattivano per impostazione predefinita Norton Crypto, nullificando di fatto il problema che viene portato avanti da chi utilizza la suite. Nonostante questo sono comunque in molti a lamentarsi dei possibili problemi di sicurezza relativi alla presenza di un simile programma, tra sospetti e problemi di carattere ecologico.
In molti infatti si lamentano di come basti un semplice malware per far si che Norton Crypto diventi uno strumento in più in mano ai malintenzionati, per far si che il software venga dirottato ed il suo contenuto indirizzato al portafoglio di un hacker.
Come funziona Norton Crypto?
Il programma in questione si preoccupa di estrarre Ethereum insieme ad un pool di altri utenti Norton ed è stato realizzato con l’idea di essere un comodo punto d’accesso per molti utenti all’interno dell’ecosistema delle criptovalute, sfruttando un software dall’utilizzo semplice che viene fornito chiavi in mano da uno sviluppatore di software affidabile.
Norton Crypto non funziona su ogni tipologia di computer bensì si attiva soltanto su dispositivi che soddisfano determinati requisiti di base; motivo per cui di per sé il programma tende a non funzionare su molti dei dispositivi dove è installato.
Fino a qui, tolti i sopracitati problemi di sicurezza, non c’è molto di cui lamentarsi se non fosse che…
Perché tante chiacchiere su un miner made in Norton?
La maggioranza delle critiche degli utenti relative al miner di Norton non riguardano la sua natura o il suo funzionamento ma le politiche che regolano i rapporti tra norton e tale programma. Come ci guadagna l’azienda da questo genere di strumento? In primis grazie ad una tassa del 15% su tutto ciò che viene minato, circa 13/14 punti percentuale in più di quanto solitamente viene trattenuto dai più noti programmi di mining.
A questo poi va aggiunto tutto il costo ulteriore delle commissioni di transazioni fatte su Ethereum, commissioni molto elevate visto l’alta percentuale di carico della rete. A questi costi poi vanno aggiunti quelle esterni al programma ma interni al funzionamento dello stesso come la corrente elettrica consumata. Si sa che lavorare con le criptovalute è un procedimento elettricamente dispendioso e con i prezzi dell’elettricità che ci sono ora non è un bel momento per gettarsi nella pratica.
Infine c’è un grande problema dietro tale miner: Norton sta introducendo gli utenti ad un mondo, quello delle crypto, ad alta percentuale di complessità con la promessa di soldi gratuiti senza parlare degli effetti ecologici, dei costi collegati e di come funzionino le altre proposte (anche gratuite) presenti nel settore. Un comportamento non particolarmente etico da una compagnia che vende sicurezza.