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Nulla sarà più come prima, la F1 si prepara alla rivoluzione

Team già al lavoro, si dovranno dosare non solo le gomme ma anche il carburante. Serbatoio da 100 litri, solo cinque motori all’anno.

 

“Siamo alla vigilia della più grande rivoluzione tecnica da quando sono in Formula 1”. Vale a dire dal 1992, quando un giovanissimo James Allison, appena laureato a Cambridge, venne assunto alla Benetton di Flavio Briatore. Le parole di Allison – l’uomo nuovo della Ferrari, quello a cui il team principal Stefano Domenicali ha consegnato le chiavi del futuro della Rossa – non sta esagerando: nel 2014 nulla sarà come prima.

A partire dal propulsore, che non sarà più un semplice motore ma una “power unit”. I piloti ne avranno a disposizione solo cinque a stagione, quindi occhio all’affidabilità. Questa power unit sarà composta da un motore (via il V8 2,4L, dentro il V6, 1,6L turbo) e da un sistema di recupero di energia (Ers, Energy Recovery Sistem).

I nuovi motori avranno “soltanto” 600 cavalli (contro i 750 dei precedenti) ma potranno contare sul “boost” dell’Ers, un dispositivo che, trasformando in energia cinetica il calore della frenata e del turbo, permetterà ai piloti di contare su 160 cavalli di potenza in più per 33 secondi ogni giro, attivabili semplicemente premendo un bottone sul volante, come nei cartoni animati.

Cambierà anche la trasmissione: addio ai sette rapporti del 2013, ne arriveranno otto che però saranno fissi e non potranno più variare di gara in gara. Cambieranno le dimensioni, in particolare l’altezza del musetto (dai 550mm al massimo del 2103 a 180mm) e l’ala anteriore (da 1800mm

a 1650 mm) e di conseguenza cambierà anche l’estetica, tanto che qualcuno nei team ha già lanciato un allarme “grande bruttezza”, visto che il pubblico – per dirla con le parole di Adrian Newey, il genio progettista della Red Bull – potrebbe non capire il senso estetico di macchine con un naso tanto basso. Tipo aspirapolvere.

Ma quello che davvero il pubblico potrebbe non capire è il senso complessivo delle gare di Formula 1 così come si andranno a modificare dal punto di vista sportivo. Già, perché se quella che siamo stati abituati a conoscere sin qui poteva di volta in volta essere scambiata per una “Formula Aerodinamica” o una “Formula Gomme” a seconda della predominanza di un fattore tecnico sugli altri, quella del prossimo anno è già stata ribattezzata “Formula Risparmio” e non solo per il grande ruolo che avranno i sistemi di recupero di energia, ma anche per la decisione, del tutto coerente con l’impostazione generale del nuovo regolamento, di limitare la quantità di carburante. Attualmente, prima di un gp, i team possono caricarne quanto ne vogliono ma solitamente non vanno oltre i 160 chili. Dal prossimo anno invece la quantità sarà bloccata: 100 chili. Questo significa che i piloti non dovranno più gestire solo il consumo dei pneumatici (e si spera che la Pirelli non li sbagli nuovamente) ma anche quello del carburante.

Secondo le prime simulazioni, si dovrebbe dunque assistere a gare apparentemente molto movimentate, ma solo grazie all’incremento dei “sorpassi finti” (quelli dovuti alle differenti strategie e condizioni), e dalla lettura ancora più difficile da parte degli spettatori. Finché ne resterà qualcuno.