Minaccia shock dell’Isis: “Ecco quando attaccheremo San Pietro”

Rischio attentati in Vaticano, tiratori scelti presidiano San Pietro

In vista del Giubileo del Papa l’Isis sta attuando un piano per attaccare San Pietro. E minaccia: “Ecco quando vi colpiremo”, come rivela Il Giornale.

Il Giubileo è ormai iniziato. Papa Francesco ha aperto la Porta Santa l’8 dicembre, data in cui è cominciato l’anno santo.

Ma sulle celebrazioni, che dureranno un anno, incombe l’ombra del terrorismo di matrice jihadista. Più di una volta, come ricorda il Tempo, l’Isis con i suoi comunicati sul web ha messo nel mirino il Vaticano. L’immagine più inquietante è quella sulla copertina di Dabiq, il magazine online dello Stato islamico, dove sull’obelisco di piazza San Pietro è issata la bandiera nera dello Stato Islamico.

La copertina di Dabiq, l’assurdo magazine di propaganda dell’Isis

Ma ad allarmare di più l’intelligence è un ebook in cui i miliziani e le cellule terroristiche annunciavano la presa di Roma sette mesi dopo, ovvero proprio nel dicembre del 2015, mese in cui si è aperto proprio il Giubileo.

Da lì, spiegano i terroristi nell’ebook “comincerà un nuovo percorso per l’Islam e per coloro che credono in questa religione o decidono di convertirsi. Per gli altri sarà l’Armageddon“. I fratelli che vivono in Europa hanno poco tempo per preparasi,«perché entro 7 mesi arriverà l’Anticristo“.

Parole queste già note, ma che adesso, secondo le indagini dell’Antiterrorismo suonano come sinistre, soprattutto dopo l’annuncio di Papa Francesco di voler celebrare un anno santo straordinario. Il mese “x” dunque resta quello di dicembre 2015.

Tra le immagini agghiaccianti che hanno affollato le scrivanie degli inquirenti dell’Antiterrorismo, ci sono le foto postate a fine agosto da un account Twitter, poi rimosso, in cui si vedono Roma e piazza San Pietro a ferro e fuoco, mentre la terribile bandiera nera dello Stato islamico sventola sulla città eterna.

Segnali inquietanti a cui va data una ferma risposta sul fronte della sicurezza.

Un frame dell’ultimo video di minaccia dell’Isis all’Italia