Difesa shock, l’Esercito resta in Afghanistan e aumenta il contingente
Il Ministero della Difesa ha assunto una decisione che farà molto discutere: l’Esercito Italiano resterà in Afghanistan e il numero dei militari coinvolti aumenterà.
Come riportato da tutte le agenzie di stampa, “il Governo ha deciso di rimodulare il rientro di alcune capacità del contingente” dall’Afghanistan, “e di aumentarne la consistenza numerica” a fine 2015, “in misura ritenuta idonea a compensare il rientro della parte del contingente spagnolo che era dedicata alla Force Protection”.
Lo ha affermato alla Camera il sottosegretario Domenico Rossi in risposta ad una interpellanza urgente di Massimo Artini.
Il sottosegretario alla Difesa ha sottolineato che “in relazione alla volontà di garantire il prosieguo della missione addestrativa nel settore di Herat in una cornice di sicurezza per il nostro contingente, il Governo ha già deciso di rimodulare la pianificazione di rientro di alcune capacità del contingente e di aumentarne la consistenza numerica nell’ultimo trimestre dell’anno, in una misura ritenuta idonea a compensare il rientro di quella parte del contingente spagnolo che era dedicata alla Force Protection”.
“L’Italia, da molti anni presente in Afghanistan in una missione che ha senza dubbio garantito, rispetto alle condizioni del passato, un più elevato livello di sicurezza, partecipazione democratica e progresso sociale ed economico del Paese – ha aggiunto Rossi – sta completando il processo di valutazione tecnica e politica relativo all’ipotesi di proseguire nel proprio impegno. Dall’esito di tali valutazioni il Governo informerà tempestivamente il Parlamento, così come sempre avvenuto, per consentirgli di poter esercitare le prerogative di competenza”.
Rossi ha anche ribadito che “l’eventuale disponibilità del Paese a continuare la missione dovrà comunque tenere conto delle valutazioni e delle decisioni che saranno collegialmente prese in ambito NATO fin dai prossimi incontri. Solo in tale sede, infatti, sarà possibile valutare e pianificare le esigenze da soddisfare e le misure più opportune da adottare da un punto di vista operativo e, soltanto in conformità a tali valutazioni, anche l’Italia potrà meglio individuare il contributo da rendere disponibile”.
Per concludere, Rossi ci ha tenuto a specificare che “ogni soluzione, comunque, terrà conto delle sempre prioritarie esigenze di tutela della sicurezza dei nostri uomini“.