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OLIMPIADI 2012/ Da dove arrivano gli azzurri? Il Molise alza bandiera bianca

Oggi avrà inizio quello straordinario evento sportivo che è l’Olimpiade. Londra 2012. Il rock dei Muse, che farà da colonna sonora, e l’allucinata lucidità di Danny Boyle, regista della cerimonia d’apertura, daranno quel tocco in più che solo la capitale british poteva offrire. L’Italia è rappresentata da tutte le regioni. O meglio: tutte tranne due…

di Carlo Flai

Una è la Basilicata. L’altra il Molise. Segno indicativo di quanto il futuro dei giovani, in quelle regioni, sia un optional che si può anche non tenere in considerazione. Poi è inutile lamentarsi se da lì i ragazzi scappano…

Le regioni che manderanno più atleti alla 30esima edizione dei Giochi Olimpici sono la Lombardia (49), il Lazio (37) e la Toscana (27). Tengono botta Campania (20), Veneto e Liguaria (19) e l’Emilia-Romagna (18). Persino la piccola Val d’Aosta (1) riesce a farsi rappresentare, così come il vicino Abruzzo (2).

Il Molise no. Il Molise è fermo a zero atleti. Zeru tituli, per dirla alla Mourinho. Perché?

Primo: manca un assessore regionale allo sport. Nessuno dei componenti di giunta, almeno da quanto risulta sul sito ufficiale della Regione Molise, ha la delega. Peggio: se l’è tenuta il Presidente Iorio, come se avesse tempo per pensare anche al futuro sportivo e quindi alla salute dei giovani molisani. E chissà che non riuscirebbe a combinare guai anche in ambito sportivo.

Al di là di singoli eventi e manifestazioni dilettantistiche, non esiste una programmazione di lungo respiro, mancano impianti di eccellenza e, aspetto fondamentale, in Molise è assente quella rete di relazioni con realtà sportive di livello nazionale, di cui gli atleti molisani potrebbero beneficiare.

Perché questo è il punto: come dimostrano i casi di Andrea Lalli, campione di tutto nella sua disciplina, mezzo fondo e fondo, e Davide Appollonio, ciclista pro che corre con il team Sky, anche la regione Molise è foriera di talenti di primissimo piano, che possono competere al top con chiunque.

Il problema è sempre lo stesso: chi li valorizza? Il delegato allo sport Michele Iorio?

Come avrebbe detto Totò: ma mi faccia il piacere…

Arrivederci, chissà, a Rio 2016.