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MOLISE/ “Centrosinistra attento: il futuro è sostenibile, no alla spartizione di poltrone”

Lucio Pastore, osservatore attento ed esponente illuminato del centrosinistra molisano, è – tra le altre cose – un esperto di di (de)crescita felice e sostenibilità economica, concetti che vanno applicati anche e soprattutto in Molise. Ora più che mai, mentre il Sistema Iorio crolla, chi vuole guidare la Regione deve lasciar perdere la spartizione di poltrone e fare un salto di qualità programmatico.

di Lucio Pastore

Finalmente è arrivata la fine di un’epoca  nel Molise.

Dopo più di due lustri di dominio incontrastato del centrodestra, assistiamo allo sfaldarsi, per consunzione, del sistema. Nel momento in cui una grave crisi economica di tipo strutturale fa dell’Italia uno degli anelli più deboli della compagine europea, i trasferimenti di fondi dal centro alla periferia sono drasticamente diminuiti e Iorio e company, abituati ad una gestione clientelare, non sono in grado di dare risposte al territorio.

Si legge a pagina 2, 6° capoverso del Progetto PSR  2012-2014:

“Un ulteriore fattore penalizzante per il sistema molisano è la condizione di deprivazione della popolazione; le criticità socio-economiche della Regione sono rilevanti: i bassi livelli di istruzione media, gli elevati livelli di disoccupazione, e nello stesso tempo ridotti livelli di attività, i bassi livelli di reddito pro-capite e, ancora, gli alti livelli di povertà assoluti e relativa, nonché di cronicità e disabilità.”

Il centrodestra, involontariamente, ha certificato il fallimento della sua azione.

Toccherà, a breve, ad un’altra compagine politica governare ed amministrare questo territorio e, con molta probabilità, saremo noi del centro-sinistra a doverci cimentare in questa impresa.

La giusta felicità e gioia per la fine di un periodo così triste non deve, però, farci dimenticare le difficoltà a cui andiamo incontro. Stiamo vivendo una crisi economica strutturale di una gravità unica, molto simile, se non peggiore, di quella del 1929. Il Molise è disastrato, così come certificano gli amministratori del centro-destra nel PSR  2012-2014.

Allora dobbiamo avere un progetto che ci permetta:

-di semplificare e ridurre i costi dell’apparato politico-amministrativo;

-di dire quale edilizia, agricoltura, industria, artigianato, politiche energetiche prospettiamo;

– di far comprendere quale sanità, scuola e stato sociale vogliamo realizzare;

– di dire quali infrastrutture e trasporti privilegiamo e  di come risolveremo il problema del ciclo dei rifiuti.

Nel momento in cui sta entrando in crisi l’idea di globalizzazione, anche in rapporto all’aumento del costo dei carburanti, bisogna avere un’idea di come rilocalizzare i mercati e ridistribuire reddito in loco.

Se invece di affrontare queste problematiche il centro-sinistra ritorna alle solite diatribe per l’occupazione dei posti di potere senza alcuna prospettiva reale per il territorio, andremo incontro ad un fallimento ed una catastrofe che colpirà sia la classe politica che tutta la Regione.

Ecco perché dobbiamo essere tutti responsabili nelle nostre azioni e porre al centro del nostro agire un progetto per il Molise futuro. E se non per noi dobbiamo farlo per i nostri figli.