Professione croupier, requisiti e corsi per la formazione: cosa sapere
Qualcuno ha mai visto un cavaliere accovacciato all’interno di una sala da casinò? Certo che sì.
Il termine “croupier” ha proprio quel significato, che deriva dal francese “chevalier accroupi”: il pensiero vola direttamente agli antichi nobili come Giacomo Casanova che si dovevano piegare accanto ai tavoli per assistere chi era solito prodursi nei giochi di società. I compiti del croupier sono dunque quelli relativi all’amministrazione del gioco.

Insomma, stiamo parlando di una persona che si configura a una sorta di arbitro, volto a garantire la correttezza di una partita a carte o alle slot, prevenendo truffe o eventuali liti.
Al croupier non sfuggono i trucchi utilizzati al blackjack o le eventuali manomissioni della roulette. In un ambiente in cui possono circolare rapidamente anche somme elevatissime, non può mancare un punto di riferimento al di sopra delle parti.
La figura del croupier è fondamentale nel quotidiano di un casinò. Gli addetti alle sale devono saper andare incontro sia ai giocatori esperti sia ai neofiti, motivo per il quale è necessario conoscere a menadito tutte le regole e il funzionamento di ogni singola attrazione.
Anche oggi che buona parte dell’offerta ludica è stata digitalizzata il croupier continua ad essere importante, perché le sezioni live dei portali di intrattenimento si affidano comunque a persone in carne ed ossa per far sentire al sicuro l’utente.
La richiesta di croupier è sempre molto abbondante, ma non tutti sono in grado di ricoprire quel ruolo. Bisogna possedere infatti dei requisiti specifici e seguire appositi corsi per lavorare in un grande casinò.
Il croupier può svolgere mansioni diverse a seconda dei giochi alla gestione dei quali è preposto. Nella roulette è lui a lanciare la pallina sul disco, in senso opposto a quello in cui gira la ruota e partendo sempre dal settore dell’ultimo numero vincente.
Nel blackjack è lui a sfidare di volta in volta ogni giocatore. I corsi di formazione possono durare anche mesi, non a caso già all’inizio degli anni 2000 l’esame finale per diventare croupier era considerato molto impegnativo: non solo bisogna tenere sempre a mente le ultime leggi e normative sul gioco, ma anche allenare le proprie abilità mnemoniche e manuali.
Al tavolo verde non c’è tempo da perdere: i ritmi sono frenetici e anche le semplici operazioni di mescolamento delle carte o di conteggio delle banconote deve essere svolta nel giro di pochi secondi. In sostanza, i croupier devono fare loro una serie di automatismi da trascinarsi dietro per sempre.
I migliori croupier sono quelli che riescono a mantenere una certa rigidità pur relazionandosi in maniera empatica con i giocatori. Un lavoro che non si può improvvisare così facilmente: gli orari non sono dei più comodi e l’imprevisto è sempre dietro l’angolo.
Come se non bastasse, il croupier non può permettersi nemmeno il minimo errore. Bisogna saper sveltire ogni pratica rasentando la perfezione. Per questo serve fare pratica prima di presentarsi con credibilità al tavolo verde.
Gli stipendi dei croupier vengono spesso arricchiti dalle mance lasciate dai giocatori e chiaramente variano in proporzione alle responsabilità assunte all’interno di una sala. Non sono rari i casi di croupier che prestano i loro servizi in più casinò, se non addirittura sulle navi da crociera, viaggiando in giro per il mondo.
Soprattutto in questo mestiere, il salario dipende molto dalle occasioni che si possono presentare in qualsiasi momento della carriera.