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Matteo Messina Denaro: a Presa Diretta spunta lettera shock del Diabolik di Cosa Nostra all’amante

Matteo Messina Denaro. Alias, Diabolik. Latitante da 21 anni. Tutti lo cercano e nessuno lo trova. O meglio, non lo vogliono trovare, visto che lui non si è mai mosso – tranne rare eccezioni – dal suo feudo nel trapanese. Ecco il video di Presa Diretta e le incredibili testimonianze sull’ultimo Padrino di Cosa Nostra.

Il programma-inchiesta di Riccardo Iacona è dedicato al racconto cinematografico sul boss di Castelvetrano, latitante da 21 anni, con testimonianze esclusive e documenti inediti, come la lettera di Diabolik, così lo chiamano i suoi, all’amante, in cui le annunciava l’imminente latitanza.

A Presadiretta una straordinaria inchiesta sui 21 anni di latitanza dell’ultimo dei grandi boss della Mafia non ancora assicurato alla giustizia, Matteo Messina Denaro. Condannato all’ergastolo per le stragi del 1993, da allora è sparito nel nulla. Forbes lo ha inserito sul podio dei criminali più pericolosi di ogni tempo e nella top ten dei più ricchi.

A Presadiretta la storia del suo coinvolgimento nella stagione stragista dei primi anni ’90, il ruolo nella presunta trattativa Stato-Mafia e lo strettissimo legame con Totò Riina, la caccia alla sua immensa ricchezza che ha permesso il sequestro di beni per 4 miliardi di euro, i blitz delle forze dell’ordine che hanno gradualmente fatto terra bruciata intorno a lui, fino al clamoroso arresto della sorella Patrizia.

Matteo Messina Denaro si nasconde da 21 anni, nonostante gli diano la caccia la Procura di Palermo, la Polizia, i Carabinieri e i servizi segreti. In questa puntata andrà in onda il giallo di una latitanza incredibilmente lunga.

Ed emerge la ferocia di un killer sanguinario come Matteo Messina Denaro raccontata attraverso le parole di chi lo conosce bene. Il magistrato Massimo Russo, stretto collaboratore di Borsellino, che per anni ha dato la caccia al boss di Castelvetrano e ai suoi amici e sodali nel crimine, i cosiddetti “bravi ragazzi”. La straordinaria testimonianza di Giovanni Ingrasciotta, una vittima designata di Messina Denaro.