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SIGNORAGGIO/ Le rivelazioni di Alberto Medici sul potere delle banche

In questi anni abbiamo familiarizzato con parole fino a poco tempo fa sconosciute ed altre che sentiamo quotidianamente senza conoscerne davvero il significato e l’importanza economica a livello mondiale. Così ogni giorno la nostra vita si lega allo ‘spread’, al debito pubblico e da poco abbiamo compreso che esiste un certo Club Bilderberg che domina il mondo a nostra insaputa. Alberto Medici, autore dei due libri ‘Ingannati’ e ‘Risvegliati’, ci spiega cos’è il signoraggio bancario e chi ci guadagna dalla privatizzazione del nostro Paese, svenduto al potere dei banchieri.

 

di Maria Cristina Giovannitti

Il nome Signoraggio rievoca, per similitudine semantica, qualche cavalleresca pratica feudale. In effetti il sistema, di natura economica, ha comunque antiche origini che risalgono a quando il nostro denaro ha perso il suo ‘valore reale’ –quando,cioè, una moneta ha copertura in oro- ed ha acquisito ‘valore nominale’ – la banconota non ha più un’equivalenza in oro ma viene stampata dal nulla. Abbiamo intervistato Alberto Medici, autore dei due libri: Ingannati e Risvegliati. Il suo è un excursus veloce che parte dai primordi dell’economia e la nascita del sistema di signoraggio, per arrivare alla privatizzazione dell’economia italiana con l’episodio ‘Britannia 92’ – quando il 2 giugno del 1992 a bordo del panfilo della Regina Elisabetta d’Inghilterra, un gruppo di economisti e manager italiani tra cui Mario Draghi hanno preso accordi con i banchieri britannici per privatizzare l’Italia.

A conferma della privatizzazione dell’economia italiana la Banca d’Italia è diventata un istituto privato anch’esso;  tra i partecipanti al capitale Intesa San Paolo SPA (91.035 quote al capitale), Unicredit SPA (66.342), Assicurazioni Generali SPA (19.000) ma anche Inps (15.000) e Inail (2000). Sarà un caso ma con l’entrata nell’euro il potere passa alla BCE –Banca Centrale Europea- anch’esso istituto privato con quote divise tra le varie banche –prime fra tutti la banca tedesca (18,94 percento delle quote), la banca francese (14,22 per cento) e la banca d’Italia (12,50 percento) e grande assente è proprio la banca d’Inghilterra.


Debito Pubblico: chi l’ha creato e come?

Il debito pubblico afflige ormai tutti gli stati. La cosa interessante è che basterebbe un po’ di sana matematica per capire che il denaro dovuto, per l’Italia soltanto ormai quasi 2.000 miliardi, è stato creato dal nulla. Pensa a come funzionano le banche. Contabilmente si parla di fonti –da dove si prendono i soldi– e di usi –come i soldi vengono impiegati. Fra gli usi, il prestito allo stato è soltanto una delle voci. Ci sono i prestiti ai privati (i mutui con cui compriamo casa), i prestiti agli imprenditori, alle aziende che devono investire, le partecipazioni alle società quotate in borsa (le banche sono proprietarie di almeno un terzo del patrimonio di borsa italiano), e gli acquisti di immobili. Quando lo stato ha bisogno di soldi crea titoli del debito pubblico che vengono piazzati alle o tramite le banche. Questo significherebbe che noi italiani abbiamo comprato 2.000 miliardi, cioè che avevamo quei soldi, il che è assolutamente impossibile! E questo solo per quanto riguarda UNO degli usi possibili. Somma a questi gli altri usi, e l’unica spiegazione possibile è che il sistema bancario, nel suo complesso, crea “denaro”.


L’Italia con chi è debitrice?

Il debito pubblico sembra essere nella mani di italiani solo per un terzo.Una interessante analisi pubblicata su FdF indica, riportando dati della BBC, parla di 2.000 miliardi di Euro di debito con l’estero.


Cos’è il valore reale e nominale della moneta? Ci fornisce degli esempi pratici?

La moneta è una convenzione. In origine era un pezzo di carta, una nota del banco, banco-nota, appunto, che indicava il diritto del possessore di quella moneta su un certo quantitativo di “sottostante”, tipicamente oro, depositato e custodito in cassaforte. L’aumento dei titoli di credito, della moneta cartacea, ha dissolto questo rapporto biunivoco, fino a che, nel famoso 15 agosto 1977 Richard Nixon ha ufficializzato una situazione che ormai in molti stavano capendo. Oggi non esiste più valore reale –a meno che non si consideri il valore di carta e inchiostro, forse neanche 1 c€. È tutta convenzione: il vero “sottostante” della moneta, ciò che le dà valore, è il fatto che esista una comunità –noi, appunto– che accetta e applica la convenzione. Ma se siamo noi a dare valore alla moneta, perchè dobiamo farcela prestare da chi la crea dal nulla?


Com’è possibile che le banche creino del denaro dal nulla?

Ripeto: si tratta tutto di convenzione. Se ti serve un martello per piantare un chiodo, e me lo vieni a chiedere in prestito, e io ti disegno un martello su un foglio e ci scrivo sopra: “promessa di darti un martello”, con quel foglio di carta riuscirai a piantare il tuo chiodo? Ma se ti servono 100.000 €, e io godo di “credito”, perché sono un istituto di “credito”, e ci scrivo sopra “io devo a tizio 100.000€, pagabili a vista”, con quel pezzo di carta potrai pagare l’appartamento? Sì, perchè emesso da un istituto di “credito”. E il costruttore che accetterà quel pezzo di carta avrà preso una fregatura? No, perchè, a sua volta, potrà usare quel pezzo di carta per pagare i suoi muratori, i fornitori di calcestuzzo, ecc. Le banche trasformano una promessa a pagare -che non potranno MAI onorare- in una forma di denaro accettato. Capendo il meccanismo, sorgono due considerazioni. Se siamo noi, con la nostra accettazione della convenzione, a dare valore a quel pezzo di carta, perchè dobbiamo vivere con un cappio al collo del debito eterno? La seconda è che le banche non possono creare denaro a piacimento, ma solo nel momento in cui emettono un prestito. Insomma, ancora una volta, hanno bisogno di noi.


Cos’è il signoraggio? Chi ne guadagna?

La definizione di signoraggio è la differenza fra valore nominale del titolo di credito e il valore intrinseco. Ad esempio, una banconota da 100 €, che costa, ammettiamo, 1 € per produrla, consente una rendita di signoraggio, a chi la porduce, di 99,99 €. Ma questo è solo un esempio per capire, in realtà, nell’economia attuale, con la massa cartacea ridotta al 3% della massa monetaria (e tutto il resto moneta elettronica), il guadagno è totale, perchè non c’è alcun costo di produzione. Ne guadagna, ovviamente, chi controlla il denaro in circolazione, che può fare il bello e il cattivo tempo, concedere o meno prestiti, imporre le politiche agli stati se vogliono continuare a vivere.


Sentiamo spesso parlare di inflazione, ci spiega questo fenomeno? Perché esiste?

Quando ero piccolo, uno dei primi ricordi che ho è quello del costo dei ghiaccioli, che aumentarono da 25 a 30 lire. Se oggi un ghiacciolo costa 50 €, cioè 1.000 lire circa, è evidente che mi servono 40 volte tanto di denaro rispetto ad allora. E questo è vero per pane, giornali, benzina, stipendi… per tutto insomma. È evidente che immettendo liquidità nel sistema i prezzi si alzano, perchè si è “annacquato” il denaro ed il suo potere di acquisto è diminuito.


Quando saremo in grado di estinguere il debito pubblico? E quando l’Italia uscirà dalla crisi economica?

Il debito è inestinguibile dal punto di vista matematico. Ripeto, matematico. Non si tratta qui di essere rivoluzionari, extraparlamentari o idealisti alla Che Guevara. È un semplice concetto matematico. Quando si capisce come si è venuto a creare il debito, è evidente come il sole. Per la seconda parte della domanda… finchè saremo strozzati dal debito, finchè non si cambia l’attuale sistema, non vedo via d’uscita. Si tratta, semplicemente, di invertire la ruota, e anzichè continuare ad emettere denaro a debito, emetterlo a credito, cioè regalandolo. E si tratta di cambiare chi sta a guidare la ruota. Non più un privato, che persegue –ovvio- fini privati, ma questo meccanismo deve essere pilotato e governato dalla collettività, come abbiamo indicato nel libro scritto insieme a Monia Benini -si può fare pubblicità?- “Risvegliàti: e adesso cosa facciamo?”


Il passaggio dalla lira all’euro che influenza ha avuto sull’economia italiana?

Secondo me -non ho certezze, solo impressioni-, nonostante anche la Banca d’Italia fosse privata, il controllo, o se vogliamo la capacità di imporre politiche, scelte finanziaria, ecc. che il governo aveva sualla banca d’Italia era molto superiore. Con l’euro è stato sancito, nero su bianco, che la BCE è assolutamente indipendente e può fare quello che vuole senza rendere conto a nessuno.


Che considerazioni ha in merito al governo ‘tecnico’ di Monti?

Fa quello per cui è stato messo lì: obbidisce agli ordini del creditore. Fra creditore e debitore, chi ha maggior potere? Chi può dire all’altro: “tu quest’anno non vai in vacanza; non compri i vestiti nuovi ai bambini” ? Ovvio: il creditore ha maggior potere sul debitore.E Monti è l’espressione di Goldman Sachs, del Bilderberg, del CFR, e sta portando avanti la loro agenda. Perchè, se così non fosse, non avrebbe tagliato le spese militari, la TAV, e altre spese assolutamente inutili e non volute dal popolo italiano? Perchè “uno stato senza debiti fa la rabbia dei banchieri” (Ezra Pound). E lui non vuole certo far arrabbiare i suoi padroni.


Abbiamo familiarizzato anche con la parola ‘spread’ e con il suo andamento. Ci spiega cos’è e come si muove?

Uno spauracchio che ci viene sventolato davanti al naso ogni volta che ci devono far accettare qualunque restrizione, taglio, sacrificio. Come se a noi ce ne fregasse qualcosa. Se il debito è impagabile, se il sistema va cambiato alla base, questi sono solo diversivi per allocchi.


Quanto ‘signoraggio’ c’è nella privatizzazione del 1992 attuata da ‘Draghi e company’ dopo l’episodio ‘Britannia 92’?

Mah, come indicato graficamente nella copertina del libro “Ingannati” il denaro è al centro di tutto. Se non ci fosse questo potentissimo mezzo di controllo e oppressione, in mano a pochi e nascosti individui, tutto il resto sarebbe molto più difficile da portare avanti. Con questo non voglio sminuire l’importanza delle altre matrici di inganno, ci mancherebbe, ma solo sottolineare che quello è il nostro primo obiettivo. Un drago non si sconfigge sparando le poche cartucce che si hanno agli artigli, alla coda… bisogna puntare diritto al cuore!


Inoltre che idea hai del Club Bilderbeng e della loro importanza decisionale?

Il mondo è in mano a pochissimi che si sono messi al posto di Dio, e ritengono di dover decidere per tutti gli altri. Magari questi pazzi sono anche convinti che sia per il nostro bene, perché l’Uomo è cattivo, egoista, avido, incostante, e solo con uno stretto controllo si può avere una società ordinata. Io invece sono convinto dell’esatto contrario, cioè che le persone siano mediamente buone, compassionevoli, provano sentimenti e cercano la condivisione e la fratellanza; e solo perché spaventati, violentati, tirano fuori i loro istinti peggiori. Ma è tutto frutto di un inganno.