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Infrastrutture, bloccati 3 milioni di euro: a rischio anche la settima tappa del Giro d’Italia

Nemmeno l’imminente passaggio della carovana rosa ha messo in allarme il presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppeantonio e l’assessore alla viabilità Antonio Tavani. Di fronte alle proteste dei cittadini dell’alto Vastese hanno gettato la spugna e dichiarato di non aver soldi né per le strade montane né per quelle del Giro. Una figuraccia. Nemmeno ai tempi di Bartali e Coppi era mai accaduto. Per questa manifestazione si è sempre fatto di tutto ma la Giunta Provinciale di Chieti non sembra pensarla allo stesso modo. E se ci avessero pensato prima visto che mancano meno di due mesi alla tappa? 

 

di Viviana Pizzi

Tre milioni di euro promessi dalla Regione alla Provincia di Chieti bloccati da ormai 3 anni al Ministero per le infrastrutture. In una zona povera come l’alto Vastese non è una notizia che scandalizza più di tanto. I cittadini sono abituati tutti i giorni a viaggiare a bordo delle loro vetture in condizioni pietose.

Con strade franate totalmente, buche ovunque e la possibilità di vedere non solo distrutte le loro autovetture ma anche di capitare in qualche brutto incidente stradale. Il denaro da spendere faceva parte di una programmazione del 2010 a finora nessuna traccia.

La notizia però diventa di quelle forti quando quei soldi che la Provincia di Chieti attendeva da ormai quattro anni potrebbero bloccare lo svolgimento della settima tappa del 96esimo Giro d’Italia.

Si tratta di un percorso di media montagna con gran premi di seconda e terza categoria che la mattina del 10 maggio dovrebbe partire da Pescara, attraversare la città di Chieti, per poi arrivare a Lanciano (la città famosa per il miracolo eucaristico) per poi attraversare la zona dell’alto vastese prima di giungere a San Salvo. Con un percorso che in totale misura 162Km.

 

GIRO D’ITALIA: TAPPE CAMBIATE SOLTANTO PER PERICOLO MALTEMPO

La tappa Pescara – San Salvo non sarebbe la prima che potrebbe vedere una modifica del percorso dopo la presentazione ufficiale del giro d’Italia. E’ avvenuto quasi ogni anno che qualche frazione della corsa a tappe di ciclismo ha visto la riduzione chilometrica.

Questo però è accaduto “in corsa” ossia quando i vari direttori che si sono succeduti a causa di nevicate improvvise, sui passi più alti del giro come il Mortirolo e il Gavia, che venisse interdetto il passaggio ai ciclisti ma mai era accaduto che il percorso venisse messo in discussione a causa di mancanza di fondi per rimettere a posto le strade interessate.

Certo è che la direzione del Giro d’Italia non metterà a rischio la salute e la vita di corridori professionisti in arrivo da tutto il mondo. Ne va anche dell’immagine del Paese. Non lo farà soprattutto dopo il 2011 quando il 9 maggio  muore a soli 26 anni il ciclista belga Wouter Weyland durante la tappa di Rapallo cadendo a venti minuti dall’arrivo. E allora la strada era a posto.

Gli organizzatori del Giro ricordano anche il decesso dell’italiano Fabio Casartelli morto durante una discesa al Tour de France del 1995. Da allora al Giro divenne obbligatorio indossare il casco di protezione, dal 2011 ci si sente in dovere di garantire strade sicure.

Come è avvenuto nella tappa di Milano lo scorso anno quando furono ridotti i giri a causa di un’improvvisa pioggia. Gli organizzatori del Giro vorrebbero allontanare quella immagine di Marco Pantani coinvolto in un grave incidente nel 1995 durante la Milano Torino quando un fuoristrada che procedeva in senso contrario alla corsa ne provocò la caduta e l’allontanamento dalle corse per quasi un anno.

 

TRE MILIONI DI EURO CHE NON CI SONO PIÙ : ECCO IL PERCHÈ

Correre con strade precarie non è possibile. Ma per il ripristino della viabilità della Provincia di Chieti ed in particolare della provinciale n 152 Castiglione- Montazzoli ci volevano 3 milioni di euro.

La storia va avanti dal 2010 quando al governo c’era Silvio Berlusconi ad oggi, nei mesi di Mario Monti, nulla è cambiato. Il denaro che dal Ministero doveva arrivare alla Regione Abruzzo che a sua volta li avrebbe trasferiti alla Provincia di Chieti non si è mai mosso da Roma.

La conferma definitiva è arrivata dal vicepresidente dell’ente provinciale ex pidiellino Antonio Tavani costretto a rispondere a un’interrogazione del consigliere di opposizione Eliana Menna.

I fondi – ha dichiarato davanti all’assemblea provinciale- non si sono mai mossi da Roma, non  sono mai arrivati né alla Regione né tantomeno alla Provincia”.

E’ stato lo stesso assessore alla viabilità a paventare l’impossibilità di ospitare la tappa del Giro d’Italia sostenendo che “se nelle prossime settimane non arriveranno i soldi necessari a sistemare la viabilità non sarà possibile ospitare la tappa della carovana rosa”.

Certo il problema della viabilità malmessa della provincia di Chieti è peggiorato con lo scorso inverno. Noi crediamo però che ci fosse già quando nel novembre scorso è stata presentata la corsa a Tappe a Milano nella classica conferenza stampa di Rai Sport.

Perché muoversi solo adesso e non farlo nei mesi precedenti? Non sapeva la Provincia di Chieti che le norme sulla sicurezza del manto stradale non sono più quelle dei tempi di Bartali e Coppi che correvano anche sulla polvere?

Questa domanda potrebbe rimanere senza risposta ma per l’Abruzzo e per il suo turismo della costa non sarà certo un buon biglietto da visita. E’ noto che le città ospitanti le tappe della grande corsa ne traggono giovamento anche dal punto di vista turistico. Per questo la stessa costa romagnola cerca sempre di aggiudicarsene una. Il danno andrebbe soprattutto a  Pescara, Lanciano e San Salvo, mete di vacanzieri e turisti religiosi.

 

NIENTE GIRO E NIENTE SISTEMAZIONE DELLE STRADE MONTANE

Difficile che il Ministero delle Infrastrutture possa pensare al Giro d’Italia proprio mentre la fase per costruire il nuovo governo è molto delicata. Si crede quindi che sia possibile che la tappa salti.

Come si è arrivati a parlare del Giro? Proprio perché i tre milioni destinati alle strade di alta montagna stavano per essere dirottati dalla Provincia di Chieti proprio per la sistemazione delle strade interessate dalla settima tappa

Sono stati proprio i cittadini dell’Alto Vastese, a cui poco interessava dell’impatto turistico che la corsa a tappe avrebbe sostenuto ai cugini della costa, a minacciare di bloccare fisicamente il Giro d’Italia qualora il denaro fosse stato dirottato lì e non sulla strada provinciale 152. La mobilitazione per loro era l’unica arma efficace per bloccare quello che secondo loro era uno scempio.

Il consigliere comunale di Castiglione Enzo Fangio aveva dichiarato ai colleghi di altomolise.net : “Voglio ricordare che dopo l’evento franoso e la chiusura della strada, grazie all’impegno e alla manifestazione fatta in Provincia dai cittadini di Castiglione, si è arrivati alla riapertura parziale della strada SP152. Adesso non dobbiamo mollare, dobbiamo far valere i nostri diritti e dobbiamo pretendere rispetto, perché questi signori se non sentono il fiato sul collo difficilmente alzeranno gli occhi e ci degneranno anche di un solo sguardo. La mobilitazione è una delle poche armi efficienti che ci restano e questa è un’altra occasione giusta per farci sentire“.

Mobilitazione che a quanto pare verrà annullata perché le strade da aggiustare resteranno sia quelle su cui dovrà transitare il Giro d’Italia sia la provinciale 152.

Il tutto nella totale inedia dell’amministrazione provinciale che ha dovuto attendere un evento importante come quello della corsa rosa per portare alla luce del sole la gravità della situazione. Tra l’indignazione più totale dei cittadini che non ci stanno a essere presi in giro dalle istituzioni.

 

LE ALTRE OPERE NON PORTATE A TERMINE NEGLI ANNI TRA INTERVENTI PROGRAMMATI E FONDI OTTENUTI

Questa volta i tre milioni di euro sono rimasti bloccati a Roma e per questo motivo, a meno che non vengano sbloccati nell’immediato, non permetteranno alla Provincia di Chieti di portare a termine né l’opera sulla provinciale 152 né le migliorie per le strade del Giro.

La situazione in provincia di Chieti è più grave. Nel piano regionale della viabilità targato 2007- 2009 all’ente erano stati lasciati 28,2 milioni di euro per 21 interventi dei quali la maggior parte restano ancora fermi in fase di progettazione. Lo ha sostenuto l’ex assessore alla viabilità Antonio Tamburrino. Le risorse erano state reperite nel programma regionale della viabilità 2007- 2009 ma nonostante tutto alcune di queste sonnecchiano ancora.

Una di queste è proprio la Lanciano Fossacesia, interessata da Giro d’Italia, per la cui messa in sicurezza era stato stanziato un importo di 1,5 milioni di euro. Era previsto un intervento dal bivio di Villa Andreoli fino a quello di Mozzagrogna con due rotatorie e una strada a quattro corsie. Finora di questo non è stato ancora visto nulla.

Niente nemmeno per la strada Schiavi d’Abruzzo Tempi Italici per la quale era previsto un impegno di un milione e 200mila euro. Niente ancora per il 4 lotto della Casoli Gessopalena che doveva costare 3 milioni di euro.

Solo l’intervento sulla Casoli- Fara San Martino per un milione di euro, quello relativo all’ammodernamento della Sp per Guardiagrele, nel centro abitato del paese, per 750.000 euro e la Atessa- Casalbordino per un milione di euro sarebbero stati appaltati un anno fa.

Sono invece ancora ferme la progettazione del quinto lotto della fondovalle Treste per un un importo di 500mila euro, la circonvallazione di Cupello per 800mila euro, la circonvallazione di Torino di Sangro per un milione e 500mila euro  il completamento sulla variante di Villalfonsina per euro 1.058.000, il risanamento della galleria La Civita in località Castiglione per un importo di 1.000.000 di euro, l’ area Sangro rotatoria e bretella in contrada Saletti di Atessa per euro 1.032.000.

E ancora, la Ss 84  di Casoli per un milione di euro, la Lanciano-Val di Sangro (3° lotto della  variante villa Elice) per un importo di 3 milioni di euro, la ex Ss 84  Lama- Palena  denominata “la Tagliata” per un milione di euro, la messa in sicurezza della Ss Chieti-Francavilla e Chieti –Val Pescara con rotatoria a pietra grossa per un importo di 1.700.000 euro, il completamento porto-casello A14 per un importo di un milione di euro ed infine la sistemazione della SP Chieti-Filetto in agro di Villamagna per un importo di 800.000 euro.

Altro che Giro d’Italia è questo qua. Si tratta del giro delle opere incompiute. Si dovrà attendere un nuovo impegno con la carovana rosa per attivarsi? Forse nemmeno questo basterà perché per l’assessore Tavani bloccare una tappa non è poi così tanto grave.