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Mai avere paura, il libro shock di un Legionario: ecco la storia di Danilo Pagliaro

Mai avere paura. Vita di un Legionario non pentito. È questo il titolo del libro shock di Danilo Pagliaro: ecco la sua storia.

Mai avere paura, il libro racconta la vera storia di Danilo Pagliaro, Legionario

Mai avere paura. Perché questo “non è un gioco, non stiamo guardando un film o giocando con la PlayStation”, scrive nella nota editoriale Chiarelettere.

Questa è la storia vera di Danilo Pagliaro, 57 anni, Legionario dal 1994. Ventidue anni passati nella Legione Straniera.

L’autore si è raccontato ad Andrea Sceresini, giornalista freelance, autore di molte inchieste e reportage di guerra per “La Stampa”, “Il Foglio”, “Il Fatto Quotidiano” e “l’Espresso”.

MAI AVERE PAURA, LA NOTA DI CHIARELETTERE

Danilo Pagliaro

Attraverso le pagine del libro, spiega l’editore, viene fuori una scelta estrema e sofferta, non senza conseguenze. Una storia lunga e movimentata, dal momento in cui Pagliaro, desideroso di mettersi in gioco, dopo aver provato senza successo a entrare nella Polizia e dopo aver ripiegato su un normale lavoro di venditore, si presenta alla sede di Aubagne, nella Francia meridionale, e comincia la sua carriera di militare di professione che lo porterà a combattere soprattutto in Africa, là dove rivoluzioni e crisi internazionali richiedono l’impiego di forze militari addestrate.

Operazioni di assalto, di difesa, corpo a corpo, cecchinaggio di medio e lungo raggio, uso di armi di vario calibro, da minimitragliatrici a fucili di precisione. Ogni legionario sa qual è il suo compito e che le regole vanno sempre rispettate. Nessun fanatismo, nessun sacrificio inutile: la vita del legionario non ammette protagonismi ed esibizionismi, ed è ben diversa dall’immaginario di coloro che amano la guerra per la guerra e credono al mito romantico dell’eroe pronto a tutto (i “legionari da tastiera”).

Vale la pena leggere queste pagine così autentiche e dirette – è la prima testimonianza di un legionario in servizio – per capire che cosa vuol dire davvero avere un nemico di fronte, la necessità di sparargli, la nostra vita contro la sua.

L’INTERVISTA DEL LEGIONARIO AL FQ

Danilo Pagliaro

Danilo Pagliaro, Legionario, ha rilasciato un’intervista molto lunga e articolata a Fabrizio Esposito per Il Fatto Quotidiano, in cui ha parlato davvero senza peli sulla lingua.

Racconta di essere stato scartato dalla polizia perché “mi dissero che avevo le vene varicose. In realtà non avevo la raccomandazione. Sono andato via in Francia proprio perché rifiutavo questa mentalità“. Secondo Danilo l’Italia è più corrotta dell’Africa profonda, un paese di “quaquaraquà. Gli italiani spesso sono bravi solo a parole, per apparire a tutti i costi. Lo scriva a caratteri cubitali, con vergogna“.

Rifiuta etichette politiche, “io sono un militare ed eseguo gli ordini del governo. Il capo del governo è il mio capo, che sia un signore di destra o di sinistra“, e ce l’ha a morte con quelli che lui chiama “i legionari da tastiera: io navigo sui forum militari, vedo i ragazzi che arrivano qui e tutti parlano di uccidere, di fare i tiratori scelti. ‘Sti pezzi di deficienti si rendono conto di cosa vuol dire?“.

No, non si rendono conto. “Il problema è che viviamo nell’epoca dell’ estrema coglionaggine“, attacca ancora Pagliaro, e forse è anche per questo che la guerra contro l’Isis – secondo Danilo – l’abbiamo già persa.

Le guerre“, riflette l’autore – “si vincono quando hai l’ opinione pubblica dietro, per questo l’ abbiamo già persa. Oggi se identifichi una donna velata scoppia il caos. I musulmani non vogliono integrarsi. Io non voglio crociate, né campi di sterminio, non sono fascista ma quando gli arabi saranno in maggioranza saranno cazzacci amari“.

Danilo Pagliaro in una delle foto pubblicate sul suo profilo Facebook