In ambito artistico con il termine minimalismo si fa riferimento a una corrente artistica, nota anche come minimal art, che si è sviluppata negli Stati Uniti d’America nel periodo compreso tra il 1960 e il 1970; oggi, però, molto più comunemente, con tale termine si fa riferimento al minimalismo stile di vita (minimalist lifestyle, alla lettera stile di vita minimalista).
Ma di cosa si tratta esattamente e quand’è che una persona può essere definita minimalista?
Il minimalismo come stile di vita
Dare una definizione ben precisa di minimalismo non è del tutto semplice; se facciamo una ricerca in Rete troveremo moltissime definizioni, più o meno complesse e più o meno azzeccate; una piuttosto semplice (minimalista potremmo dire) è la seguente: “filosofia di vita che promuove la semplicità e l’essenzialità”; diventare minimalisti quindi significa, in ultima analisi, diventare persone più semplici ed essenziali.
Minimalismo versus consumismo
Per certi versi, il minimalismo è un concetto opposto al consumismo; da tempo, infatti, la società moderna è basata sul consumismo, ovvero sul soddisfacimento smodato di bisogni che non sono veramente tali; il minimalismo invece invita ad avere un atteggiamento contrario, a concentrarsi sulle cose che sono veramente importanti, necessarie, eliminando tutto ciò che è superfluo trovando gioia nella semplicità, accontentandosi di quello che si ha.
La libertà nel possesso
Uno dei principi cardine del minimalismo è la libertà nel possesso. Molto spesso tendiamo, quasi senza rendercene conto, ad accumulare cose che poi non usiamo o comunque usiamo pochissimo e che, alla fine non fanno altro che provocare disordine e stress.
Il minimalismo ci invita invece a liberarci di tutto quelle che non ci occorre liberando spazio fisico e anche mentale. Il liberarsi del sovraccarico di cose materiali ci consente di concentrarci meglio sulle esperienze, sulle relazioni e su tutte quelle attività che possono regalarci la vera felicità.
In altri termini, il minimalismo ci insegna che la felicità viene da dentro di noi e non può essere ottenuta tramite l’accumulo di beni. Possedere meno ci permette di apprezzare di più ciò che abbiamo, di godere delle piccole cose e di concentrarci su ciò che davvero ci fa stare bene e in pace con noi stessi.
Semplifichiamo e focalizziamoci sull’essenziale
Il minimalismo è una filosofia che ci spinge a semplificare la nostra vita in tutti i suoi aspetti; il ridurre l’abbondanza di scelte e distrazioni può contribuire in modo sensibile a migliorare la nostra capacità di prendere decisioni consapevoli e di concentrarci sulle cose davvero importanti.
L’eliminazione dell’ingombro materiale, come detto, ci permette di focalizzarci sulle cose essenziali riducendo lo stress e aumentando la nostra produttività.
È fuor di dubbio che vivere in un ambiente scarno, ordinato, privo di distrazioni aiuta la chiarezza mentale e ci consente di godere al massimo delle nostre attività.
Minimalismo e ambiente
Il minimalismo ha sicuramente un impatto positivo sull’ambiente; come già accennato la società moderna ci spinge agli acquisti smodati, a possedere il superfluo, con conseguenti enormi e inutili sprechi, con un grande impatto negativo sull’ambiente.
Acquistando soltanto ciò che è necessario e cercando alternative sostenibili, possiamo dare una grande mano all’ambiente che, non dimentichiamocelo, è di tutti noi.
Diventare minimalisti vuol dire quindi anche diventare consumatori consapevoli.