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Trifone e Teresa ultime notizie, parla l’unico indagato: “Non sono l’assassino”

Trifone e Teresa ultime notizie

Trifone e Teresa ultime notizie sul caso della coppia uccisa a Pordenone. Il presunto killer, secondo le accuse della Procura, dice: “Non sono l’assassino”

Trifone e Teresa ultime notizie, la svolta è arrivata giovedì scorso, quando la perizia dei Ris di Parma hanno stabilito che il caricatore rinvenuto nel lago del parco di San Valentino, vicino al luogo del delitto, è compatibile con l’arma che ha ucciso Trifone Ragone e Teresa Costanza, la coppia di Pordenone trucidata lo scorso marzo nei pressi del Palazzetto dello Sport.

Le indagini – coordinate dal sostituti procuratori Pier Umberto Vallerin e Matteo Campagnaro – in questi sei mesi non hanno conosciuto soste e hanno portato a iscrivere nel registro degli indagati il primo indiziato dell’omicidio di Pordenone.

L’accusa è stata formalizzata in questi giorni, dando così una svolta al lavoro degli inquirenti che fino a qualche settimana fa sembrava ancora senza una bussola. «Abbiamo un’idea seria ma di più non posso dire… anche per non dare vantaggi al killer», aveva tagliato corto con prudenza il procuratore capo di Udine Marco Martani.

Il nome, però, è trapelato e lo ha fatto Il Mattino di Napoli, che ha messo sul banco degli imputati Giosuè Ruotolo, 26 anni, militare napoletano che ha condiviso con Ragone “stessa caserma, stesso appartamento, stesso futuro nelle Fiamme Gialle”.

Sempre sul Mattino viene fuori che “il percorso di vita dei caporali maggiori Trifone Ragone, 28 anni, e Giosuè Ruotolo, 26, è identico. Entrambi in ferma breve volontaria, si sono incontrati due anni fa nella caserma di Cordenons, dove ha sede il 132° Reggimento carri e dove Ragone è approdato dopo essere stato negli alpini, nel centro di addestramento di Aosta”.

Nei prossimi giorni capiremo se la svolta nelle indagini sarà definitiva perché – è bene specificarlo – al momento manca la prova schiacciante, quella che avrebbe permesso agli inquirenti di chiedere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e fugare ogni dubbio, tanto è vero che Ruotolo “è stato indagato a piede libero per duplice omicidio volontario e porto abusivo di armi“, come riporta Il Gazzettino veneto.

Ma Ruotolo respinge al mittente le accuse e dai microfoni di Newsmediaset dice: “Troveranno il colpevole. Io e Trifone eravamo amici. Ho portato la bara? Sì, mi sembrava giusto farlo“. E sulla mancanza di alibi: “Non vuol dire che sono colpevole“.

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Giosuè Ruotolo, sospettato di essere il killer di Pordenone Giosuè Ruotolo