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SAN GIULIANO DI PUGLIA/ Dopo il terremoto i veleni: in esclusiva i risultati delle analisi dei terreni.

di Pasquale Di Bello e Michele Mignogna

Arsenico e piombo sotto San Giuliano di Puglia, il comune simbolo del sisma molisano del 2002. I risultati delle analisi arrivano direttamente da un laboratorio di Parma, a commissionarle una famiglia di San Giuliano che nei mesi scorsi ha notato anomalie nell’orto con prodotti che stranamente e inspiegabilmente nascevano marci. “Non consumate assolutamente quei prodotti” gli è stato detto, dopo di che  quella famiglia ha voluto vederci chiaro. Infiltrato.it vi svela in esclusiva  tutto ciò che è successo nel piccolo centro basso molisano, simbolo del terremoto e del “modello Molise” caro al presidente della Regione, Michele Iorio.

La storia dei rifiuti tossici interrati a San Giuliano di Puglia, come quelle che Infiltrato.it ha già raccontato sullo Zuccherificio del Molise e sulla notte dei “lunghi bordelli” (quella delle elezioni regionali), non la leggerete da nessuna parte. Il marasma a mozzafiato messo in campo dai mozzorecchi di regime e dalle vedove solenni e nerovestite disposte a tutto pur di difendere l’indifendibile, tenterà di mettere la sordina all’ennesimo scandalo molisano e la mordacchia a chi lo racconta. Ma non ci riusciranno. Bene, fatta questa doverosa premessa a beneficio dei lettori, che pur devono sapere dei tentativi di delegittimazione messi in campo contro Infiltrato.it , torniamo alla storia che abbiamo iniziato a raccontarvi ieri.

Il dubbio che a San Giuliano di Puglia qualcuno abbia sversato rifiuti tossici si fa sempre più concreto e drammaticamente reale. Arsenico e piombo, queste le sostanze rilevate in un campione di terreno fatto analizzare da una famiglia del posto. Punto di partenza sono stati strani fenomeni su prodotti dell’orto coltivato dalla medesima famiglia.  Prodotti coltivati nelle adiacenze dell’abitazione, in pieno centro abitato, e molto vicino agli ultimi lavori pubblici realizzati per ricostruire il piccolo comune basso molisano colpito dal sisma del 2002. Il famoso “modello Molise”, sbandierato dal presidente della regione e commissario alla ricostruzione, Michele Iorio, e dal fido vicecommissario, Nico Romgnuolo, fa oggi a pugni con il probabile inquinamento di un intero paese.

Non è allarmismo il nostro. Siamo infatti in grado, e in esclusiva, di riportare i risultati delle analisi effettuate sul campione prelevato dal terreno agricolo della famiglia di San Giuliano che ha innescato la vicenda. Il campione è stato analizzato da laboratorio “SEARCH servizi eco alimentari” di Noceto in provincia di Parma, e i risultati non lasciano spazi a dubbi: il livello di ARSENICO nel terreno è pari a 5,2 milligrammi per ogni chilo di terreno, mentre il PIOMBO è di 10,2 milligrammi, valori allarmanti per un territorio come quello di San Giuliano di Puglia. Le prove sono state effettuate il 15 settembre scorso. A preoccupare maggiormente è la presenza dell’arsenico, così come ci riferiscono alcuni esperti da noi interpellati. Il livello di questa sostanza in terreni come quelli di San Giuliano è anomala e preoccupante  soprattutto perché, come dicevamo nella prima parte dell’inchiesta, non siamo in presenza di insediamenti industriali tali da determinare questi valori.

Emblematiche rispetto a ciò che sta succedendo, sono poi le testimonianze che abbiamo raccolto dagli abitanti di alcuni quartieri che affacciano direttamente sul sito dove è stata costruita la nuova scuola. Raccontano di cisterne che al ritmo di alcune decine ogni giorno raggiungevano il centro di San Giuliano, sversavano il loro carico direttamente a terra, che poi veniva mischiato con altri materiali, rilasciando nell’aria un odore nauseabondo. Siamo nel periodo che va dal 2008 al 2010, lasso di tempo in cui il depuratore del COSIB di Termoli era in piena attività proprio nello smaltimento dei fanghi da depurazione. Al depuratore del COSIB, come abbiamo visto in una precedente inchiesta giornalistica, arrivavano rifiuti dalle discariche più pericolose del sud Italia. Fanghi, questi, che potrebbero essere stati sversati proprio a San Giuliano di Puglia, risparmiando così sui costi di smaltimento e con la certezza di farla franca. La testimonianza di un altro cittadino riferisce di prodotti del suo orto che, inspiegabilmente, ad un certo punto marcivano. Una cosa mai successa e talmente preoccupante da indurre, dopo un consulto medico, l’interramento dei prodotti.

Lo sversamento è una pratica che deve rispettare alcuni parametri e cioè, se da un lato si possono utilizzare i fanghi da depurazione, dall’altro bisogna che questi fanghi siano controllati anche chimicamente. Quello che preoccupa maggiormente, è che stiamo parlando di periodo in cui il Soggetto Attuatore era Claudio Rinaldi, quello che ha gettato le basi della cricca della Protezione Civile proprio qui in Molise. A lui, come noto, si è sostituito successivamente proprio il Sindaco di San Giuliano, Luigi Barbieri. Un sindaco che in buona sostanza, se i fatti venissero confermati, non ha vigilato su ciò che stava accadendo nel proprio Comune. Un sindaco che essendo anche soggetto attuatore, ha permesso che a San Giuliano di Puglia si mettessero a rischio decine di vite. Segnaliamo a tal proposito un dato inquietante: l’aumento esponenziale di alcune malattie tumorali che proprio a San Giuliano di Puglia si sta registrando. “Nella mia famiglia – ci racconta un signore del posto – in tre anni sono morti due parenti di tumore, ed uno risulta ancora malato”. Testimonianza forte ma che rendono l’idea di ciò che in queste ore stanno vivendo i cittadini del piccolo centro. Cittadini che non sono mai stati informati di ciò che succedeva, ma che soprattutto sono vittime inconsapevoli di una pratica abominevole che solo soggetti senza scrupolo possono aver immaginato e attuato. Come tutti, ci auguriamo che le analisi dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente vadano nel senso opposto a quello che abbiamo raccontato, ma se cosi non fosse chi ha la responsabilità del controllo sulla ricostruzione dovrà trarne le dovute conseguenze Non vorremmo che a San Giuliano, dopo gli angeli, venissero uccisi pure i loro genitori.