Storytelling su Lifestyle, Sport, Tech e Food

LEGA NORD/ Il populismo padano “leghistizza” anche il Sud

Stanno nascendo, infatti, centinaia e centinaia di sedi della Lega Nord anche al Sud: nel Lazio, nelle Marche, in Umbria e addirittura in Sardegna, Puglia, Abruzzo, Campania, Molise, fino in Calabria. Addirittura in Molise e Basilicata hanno rispolverato il manifesto con la gallina dalle uova d’oro e una donna grassa (che rappresenterebbe Roma ladrona) che si ruba le uova, con l’aggiunta di uno “Sveglia lucano!” e “Sveglia molisano!”.

di Carmine Gazzanni

Una domanda, però, a questo punto diventa inevitabile: cos’è la Padania? A cosa corrisponde? Sembrerebbe scontata la risposta, ma probabilmente non lo è per gli stessi leghisti. Stanno nascendo, infatti, centinaia e centinaia di sedi della Lega Nord anche al Sud: nel Lazio, nelle Marche, in Umbria e addirittura in Sardegna, Puglia, Abruzzo, Campania, Molise, fino in Calabria. E alcuni dati possono farci capire ancora di più l’assurdità di quanto sta succedendo: la Lega Nord Sardegna (anzi, “Sardinia” come la chiamano loro)  ha 3mila iscritti, due assessori (a Tortolì, provincia dell’Ogliastra) e quattro consiglieri comunali, e alle ultime provinciali ha preso l’1,4 per cento; in Abruzzo il partito di Bossi si attesta al 3 per cento; in Umbria e Marche al 5 -6 per cento.

Addirittura in Molise e Basilicata hanno rispolverato il manifesto con la gallina dalle uova d’oro e una donna grassa (che rappresenterebbe Roma ladrona) che si ruba le uova, con l’aggiunta di uno “Sveglia lucano!” e “Sveglia molisano!”.

E poi c’è la Campania. Anche qui la Lega Nord acquista sempre più adepti. Il coordinatore del  movimento campano è Gianluca Buonanno che, nell’intenzione di voler promuovere incontri elettorali in alcuni paesi della provincia di Napoli come Casal di Principe e Castellammare di Stabia, ha avanzato anche un proposta: “Chiederò a Saviano di venire da noi“. Chissà cosa pensa di questa proposta Roberto Castelli che soltanto pochi giorni fa ha affermato che “Saviano è accecato e reso sordo dal suo inopinato successo e dai soldi che gli sono arrivati in giovane età”.

Ma le contraddizioni non sono finite qui. Tutt’altro. “Il movimento non è affatto contro il Meridione”, va ripetendo in litania Giovanni Fava, coordinatore del Carroccio per tutto il CentroSud. Ma sarà vero? Ecco un breve reportage degli attestati di affetto dei rappresentanti leghisti nei confronti dei meridionali.

Per quanto riguarda Napoli, ad esempio, ci pensa Mario Borghezio che avanza una proposta molto eloquente: “Vogliono mettere il becco persino nei rifiuti di Napoli. E’ pur vero che una soluzione ci sarebbe: basterebbe regalare la Campania e il Sud alla Corona di Spagna, erano già il Regno delle Due Sicilie, se la tengano pure!”. E, ancora, abbiamo Gentilini: “Io voglio la rivoluzione contro chi dice che devo mangiarmi la spazzatura di Napoli. Io la prendo e la macino e poi se la devono mangiare loro”; e come non citare gli osceni cori di Matteo Salvini che, a Pontida, intonava slogan da stadio come “Senti che puzza, scappano i cani, stanno arrivando i meridionali, brutti terroni terremotati che con il sapone non si sono mai lavati”.

E poi ci sono tutte quelle proposte che sono state avanzate da leghisti che mal sopportano la presenza del meridionale. Potremmo parlare dell’assurda vicenda di Lampedusa: il vicesindaco Angela Maraventano (ora senatrice), lampedusana doc, ma leghista convinta, si fece promotrice della secessione dalla provincia di Agrigento e l’annessione di Lampedusa alla provincia di Bergamo. Insomma, terroni no. Ma, molto (troppo) spesso fessi sì.